venerdì 24 febbraio 2006
par condicio in rima /2
Agiografia di Bordone
- Quando Bordone taglia le cipolle, piove.
- Uno dei tanti aggeggi inclusi nel coltellino svizzero di Bordone è McGyver
- Bordone ha comprato l'uomo da 6 milioni di dollari a metà prezzo.
- Il cavallo dei pantaloni di Bordone è Furia.
- Da una costola di Adamo nacque Eva. Da una costola di Bordone nacque Wonder Woman.
- Bordone può dividere le acque usando la calcolatrice.
- Bordone può sbattere una porta girevole.
- Bordone può superare il tonno insuperabile. A destra.
- Una volta il mostro di Lochness ha fotografato Bordone.
- Una volta Bordone giocando a curling ha spazzolato talmente forte il ghiaccio che ha rinvenuto 4 mammuth e 3 uomini di Neanderthal.
- Quando è imbottigliato nel traffico, Bordone prende sempre la corsia più veloce, e Murphy non ha proprio un cazzo da obiettare.
- Bordone può dividere per zero.
[PS]
in realtà ho scoperto che la cosa e' ispirata all'agiografia di Chuck norris (Walker il texas ranger)...
Anche lì c'e' da ridere...
giovedì 23 febbraio 2006
CENTO! CENTO! CENTO!
(Pochissimi e' vero, ma sono le soddifazioni rare quelle che hanno piu' sapore, o no?)
Straziami ma di risa saziami
Le canzoni più deprimenti della nostra vita
Sono 50 secondo «Una lacrima sul viso», libro di due giornalisti musicofili. Un manuale di self-help con tanto di test finale
PREMESSA. Durante la lettura del libro-stesura del pezzo, chi scrive ha dovuto mangiare due Cuccioloni Algida per reggere lo strazio nel ritrovare certi versi (“Fragile” di Fiorella Mannoia ha richiesto un intero Cucciolone, quello con le gocce di cioccolato). Però ne è valsa la pena. Per le molte considerazioni illuminanti: “La solitudine” è il Giampiero Galeazzi della canzone depressiva: anche volendo non la si può ignorare”; “Gino Paoli è nato a Monfalcone, provincia di Gorizia -ma con una simile tirchieria compositiva è inevitabile che tutti lo credano genovese”. E per l’ottimismo degli autori: “Credeteci: si può uscire persino da “Uomini soli” dei Pooh”. Vabbè, forse qui si esagera.
Votate la canzone più "deprimente" della vostra vita
PREMESSA 2. Alcune delle canzoni esaminate nel libro in questo pezzo non sono citate, sempre per colpa di chi scrive. Chi scrive, insomma io, ritiene che detti brani le portino una sfiga micidiale (le canzoni, attenzione, non i cantanti; a me per dire Marco Masini porta benissimo). Le disamine sono però, a detta di lettori meno superstiziosi, ricche di stimoli emotivi e culturali. Ma andiamo avanti sennò ci si perde.
SVOLGIMENTO. Esce oggi un libro su “come guarire i mali del cuore attraverso l’ascolto omeopatico delle 50 canzoni più deprimenti del pop italiano”. Si intitola Una lacrima sul viso (e come altro), l’hanno scritto due giornalisti musicofili nonché palesemente esperti di guai sentimentali, Paola Maraone e Paolo Madeddu, lo pubblica Kowalski. E’ un commentario storico-strano-da ridere sulla nostra musica pop, un manuale di self-help basato sulla psicologia comportamentale, un gioco di società da fare con gli amici scoprendo le proprie turbe grazie al test finale. Ad ogni canzone deprimente è dedicato un capitolo: storia e considerazione su canzone e autore/i, diagnosi del disturbo depressivo, terapia suggerita. Generalmente consistente in contro-canzoni che tirino su il morale; a volte –omeopaticamente- dello stesso cantante, altre volte opposte e rallegranti.
STRAZI. Maraone & Madeddu forniscono elementi per la decostruzione del dolore. Esempio: quando ascoltiamo Marinella di De Andrè, “per tutta la canzone stiamo seguendo un carro funebre”. Quando “Fragile” di Mannoia è giunta fino all’aldilà, “Edgar Allan Poe, sulla sua nuvola circondata da corvi, avrà avuto un brivido di piacere”. “I giardini di marzo” (Battisti-Mogol) è un “grande ottovolante dell’angoscia”. “La donna cannone” è apparentemente consolatoria, però De Gregari “canta come un’alpaca, mentre la donna cannone al massimo finirà seduta davanti ai gabinetti di un autogrill”. In “Ma che freddo fa” di Nada “il freddo della canzone nasce come angoscia esistenziale e diventa condizione atmosferica”. “Dimmi che non vuoi morire” di Patty Pravo ha un plot cupamente realistico: “lui se la sta scialando alla grande, con te, la moglie e forse qualche escort”. Mamma mia. Gli autori giustamente suggeriscono di curarsi con “La donna d’inverno” di Paolo Conte. “E’ meglio”, d’inverno, la donna.
TERAPIE. Sono, si diceva, variate. Per non uscire in cerca di Prozac dopo “Amore che vieni, amore che vai di De Andrè, si consigliano “Gocce di memoria” di Giorgia (oppure un’invocazione a santo Stefano). Per reagire a “Ricordati di me” di Antonello Venditti si può piombare a casa di una persona cara sgolandosi in “Ci vorrebbe un amico”. La straziante “Poster” di Claudio Baglioni andrebbe curata con “Andamento lento” di Tullio De Piscopo (“Show me show me the way, oh oh!”). Si attendono i risultati degli esperimenti su cavie umane.
DISSENSI. Ma davvero “Gli anni” (883) andava inserita nelle 50 più deprimenti? Per un paio di generazioni forse non lo è; ci si esalta a ricordare “gli anni di Happy Days e di Ralph Malph, gli anni delle immense compagnie, gli anni in motorino sempre in due”, c’erano bei momenti. E poi: “Bella stronza” di Masini più che deprimere stimola: sane e magari catartiche incazzature nei maschi piantati, e soprattutto fantasie di rivalsa femminili su fidanzati disattenti: mica male farsi vedere in giro “per alberghi e ristoranti/con il culo sul Ferrari di quell’essere arrogante” (chissenefrega se è arrogante, almeno non porta a cena da qualche cinese abbordabile ma traboccante glutammato, ndr). In più, il piantato vorrebbe riappropriarsi della stronza e farci sesso “finchè viene domattina”, il che dopo una cena leggera con un buon millesimato offerta in precedenza dall’Altro arrogante si può reggere, e non è male. E così via (anche Come è profondo il mare di Dalla è improbabile ma suggestiva; mentre Uomini soli dei Pooh è iper-straziante ma richiede una doverosa protesta redazionale: questi solissimi sono sempre perduti nel Corriere della sera, e francamente ci sono giornali più deprimenti perfino da noi).
IL TEST. Il test è divertentissimo, argomento permettendo. E’ su tre colonne: in una si individua il proprio disturbo (perdita dell’amore, panico, ombrosa disperazione, intensa rabbia, disillusione, ecc.); nella seconda si deduce “probabilmente soffri di” (sindrome di abbandono, depressione schizoide, lutto e melanconia, ma anche “sei un bietolone”); nella terza si individua la canzone deprimente del caso. Si può fare da soli, ovvio; ma è meglio farlo con accanto un amico/a del cuore, o più d’uno. Meglio ancora, in gruppo, oculatamente selezionato, tutti un po’ depressi o depresse. Non è difficile radunarne in questa fine di (lungo) inverno. E’ possibile che qualcuno/a scoppi in lacrime; ma poi si ride, le canzoni deprimenti e i motivi per cui si ascoltano vanno esorcizzati anche così (a 11 euro e 50, il libro costa meno di qualunque psicoterapia, e poi se gli autori dopo aver sentito tutta quella roba ne hanno scritto allegramente, la cura forse funziona, almeno un po’).
Punti di vista
di Gabriele Romagnoli
In una casa del Cairo c'è un uomo a letto, malato. Non si vuole più curare.
Per la precisione: non vuole più prendere la medicina che gli occorre.
L'uomo soffre di diabete. La medicina che lo cura è l'insulina. Una
particolare specie, la migliore, prodotta in Danimarca. Proprio per questo
la rifiuta: perché viene dal Paese delle vignette che hanno offeso la sua
religione. Quest'uomo rischia la morte. Da relativista assoluto offro del
caso tre possibili punti di vista, senza sceglierne alcuno.
1) Il punto di vista dell'uomo malato: sta sacrificandosi in nome della cosa
più alta in cui crede, non riparerà il torto, ma affermerà una ragione. Dirà
che la sua idea vale più della sua vita e se ne andrà da martire.
2) Il punto di vista della sua dottoressa (di origini musulmane, ma
convinzioni laiche): il paziente sta ammazzandosi per un nesso illogico. Lo
stesso del noto apologo: se una farfalla batte le ali a Tokyo accade un
terremoto a Los Angeles. Tra la vignetta danese e il diabetico egiziano ci
sono passaggi non consequenziali che coinvolgono interessi di macellai
d'oriente e d'occidente, sproloqui di sacerdoti e parolai e la miracolosa
stupidità dei tempi. Non c'è idea che valga una vita, solo la vita vale una
vita.
3) Il punto di vista di Marilyn Manson: "Voglio dire, se qualcuno si ammazza
perché ha ascoltato il testo di una mia canzone non è che possiamo piangere
un genio".
(23 febbraio 2006)
mercoledì 22 febbraio 2006
adesso si imita l'america (sì, con la A minuscola)
Pillola di saggezza
martedì 21 febbraio 2006
Confronto in rima tra i Candidati premier
lunedì 20 febbraio 2006
SICUMERA AMERICANA
Conversazione realmente registrata sulla frequenza di emergenza marittima
sul canale 106 a largo della costa di Finisterra (Galicia), tra galiziani e
americani, il 16 ottobre 1997.
Spagnoli: (rumore di fondo) ... vi parla l'A-853, per favore, virate 15
gradi sud per evitare di entrare in collisione con noi. Vi state dirigendo
esattamente contro di noi, distanza 25 miglia nautiche.
Americani: (rumore di fondo) ... vi suggeriamo di virare 15 gradi nord per
evitare la collisione
Spagnoli: Negativo. Ripetiamo, virate 15 gradi sud per evitare la collisione
Americani: (un'altra voce) Vi parla il Capitano di una nave degli Stati
Uniti d'America. Vi intimiamo di virare 15 gradi nord per evitare la
collisione.
Spagnoli: Non lo consideriamo fattibile, né conveniente, vi suggeriamo di
virare di 15 gradi per evitare di scontrarvi con noi.
Americani: (tono accalorato) VI PARLA IL CAPITANO RICHARD JAMES HOWARD, AL
COMANDO DELLA PORTAEREI USS LINCOLN, DELLA MARINA DEGLI STATI UNITI
D'AMERICA, LA SECONDA NAVE DA GUERRA PIÙ GRANDE DELLA FLOTTA AMERICANA. CI
SCORTANO 2 CORAZZATE, 6 DISTRUTTORI, 5 INCROCIATORI, 4 SOTTOMARINI E
NUMEROSE
ALTRE NAVI D'APPOGGIO. NON VI "SUGGERISCO" VI "ORDINO" DI CAMBIARE LA
VOSTRA ROTTA DI 15 GRADI NORD. IN CASO CONTRARIO CI VEDREMO COSTRETTI A
PRENDERE LE MISURE NECESSARIE PER GARANTIRE LA SICUREZZA DI QUESTA NAVE.
PER FAVORE OBBEDITE IMMEDIATAMENTE E TOGLIETEVI DALLA NOSTRA ROTTA !!!
Spagnoli: Vi parla Juan Manuel Salas Alcantara. Siamo 2 persone. Ci scortano
il nostro cane, il cibo, 2 birre, e un canarino che adesso sta dormendo.
Abbiamo l'appoggio della stazione radio "Cadena Dial de La Coruña" e il
canale 106 di emergenza marittima. Non ci dirigiamo da nessuna parte, visto
che parliamo dalla terra ferma, siamo nel faro A-853 di Finisterra sulla
costa Galiziana. Non abbiamo la più pallida idea di che posto abbiamo nella
classifica
dei fari spagnoli. Potete prendere le misure che considerate opportune e
fare quel cazzo che vi pare per garantire la sicurezza della vostra nave di
merda che si sfracellerà sulla roccia. Pertanto insistiamo di nuovo e vi
suggeriamo di fare la cosa più sensata e di cambiare la vostra rotta di 15
gradi sud per evitare la collisione.
Americani: Bene, ricevuto, grazie
art. 244 cp secondo comma
Il professor Tommaso Mancini, ordinario della cattedra di Diritto Privato
presso l'università di Teramo, e noto avvocato penalista di Roma, ha
presentato oggi denuncia alla procura della capitale, chiedendo che
l'esponente della Lega Nord Calderoli venga messo sotto inchiesta per il
gravissimo reato di "atti ostili verso uno Stato estero che espongono lo
Stato italiano al pericolo di guerra" (art. 244 cp secondo comma)