venerdì 4 aprile 2008

L'ha scritto The Economist e io vi regalo i passaggi più incontestabili di un articolo che tutti dovrebbero leggere, spiegandomi sempre come sia possibile che Berlusconi sia il favorito alle elezioni.

Silvio Berlusconi has failed to show that he is any more worthy of leading Italy today than he was in the past.

During his most recent spell in office, between 2001 and 2006, Mr Berlusconi did achieve modest improvements to Italy's unsustainable pension system and to its inflexible labour market.

Much of his energy, though, was devoted to furthering his own, or his friends', interests. Some of his efforts took the form of laws (like the country's statute of limitations) that helped him to avoid conviction, some to attacks on the judiciary, some to the introduction of a voting system partly designed to keep him in power.


Perhaps, now that he is rid of most of his legal troubles, he can start to think more about a place in history as a great reformer and less about staying out of jail.

He is more likely to have his eyes on a populist route to the presidency.

For this year, as in every year in which Mr Berlusconi has been a candidate, Italians are being asked to vote for someone who is simply unfit to lead a modern democracy.

The Economist, which had called on him to resign in 1994, declared him unfit to run Italy. His response was a libel suit, which remains open. Our judgment, however, has been amply vindicated. Not only did the charges and conflicts of interest persist but so did the attacks on the judiciary.

In January this year, for instance, he was acquitted of false accounting in the 1980s because a law passed by his government in 2002 had decriminalised the activities he was accused of.

He is still Italy's richest man, still beset by conflicts of interest, still unfit, even if he were a great reformer, to rule Italy.

Italians should vote for Walter Veltroni, his opponent from the centre-left, instead.

giovedì 3 aprile 2008

Traduzione di cio' che dice PIZZA


Elezioni, Pizza apre: "Lavoriamo ad una soluzione"

"Stiamo lavorando a una soluzione politicamente accettabile di compromesso che spero possa trovarsi nelle prossime ore". Lo ha detto all'agenzia Dire il segretario della Dc, Giuseppe Pizza, che dopo l'iniziale irremovibilità di ieri di soprassedere alla richiesta di rinvio del voto per la riammissione del suo scudocrociato alla tornata elettorale, oggi apre alla possibilità che la data resti quella già fissata per il 13 e il 14 aprile. "I nostri legali - spiega - stanno cercando di trovare una soluzione che affermi i nostri diritti ma allo stesso tempo eviti le gravi complicazioni che il rinvio del voto comporterebbe".

OVVERO:

"Se mi mettono per iscritto che mi danno un ministero, ritiro la denuncia"

ALITALIA

"Impossibile, secondo Air France, andare avanti con le trattative, "non esistevano più le condizioni" dice il presidente della compagnia francese, Jean-Cyril Spinetta. "Dubito che la mia azienda possa accettare questa proposta - insiste - la presenterò al cda ma richiederebbe mesi di lavoro e riflessione che Alitalia non può sostenere perché i problemi non possono aspettare". Prende atto "con rammarico" della rottura dei negoziati "che non dipende da noi, è un progetto nel quale credevo profondamente e nel quale continuo a credere perché avrebbe permesso a Alitalia di ritrovare rapidamente la strada per una crescita redditizia". La controporposta "volta a mantenere nel perimetro di Alitalia attività pesantemente deficitarie, è incompatibile con l'obiettivo di un rapido ritorno alla redditività"."

CHE FALLISCA!

E chei sindacati, una volta tanto, capiscano di aver tirato troppo la corda.

mercoledì 2 aprile 2008

NON E' IL MIO CASO

Non e' il mio caso, ma quasi quasi mi verrebbe voglia di sostenere una campagna come quella di "Chi più spende più guadagna"

NESSUNO DEI SUDDETTI




BLOGACTION

BLOGACTION - 2 APRILE 2008

Ai partiti politici, ai politici italiani, agli organi di informazione, alla cittadinanza tutta

Questa lettera nasce da uno sforzo collettivo di cittadini italiani della Rete, che si sono confrontati in maniera concreta e proficua usando i mezzi offerti dal social network e partendo da un approccio comune e condiviso, al di là dell’appartenenza politica di ciascuno, per agire attivamente nell’attuale contesto politico e socioculturale.Vogliamo richiamare l’attenzione di chi ci governa, degli organi d’informazione e delle istituzioni verso quelli che dovrebbero essere i principali obiettivi di una politica civile, etica e basata sul bene comune.

La tutela dei valori costituzionali del nostro Paese: laicità dello Stato; diritto al lavoro e alla sicurezza sul lavoro; diritto di scelta per la propria salute e tutela della stessa, per tutti; informazione libera, pluralista e basata sulle interazioni.
L’adempimento del mandato elettorale per il quale si viene eletti e del quale i cittadini elettori sono costantemente giudici. Tale adempimento dovrebbe rappresentare una condizione minima, senza la quale “fare politica” diventa semplicemente un modo per raggiungere obiettivi personali e di potere.
La risoluzione di emergenze sociali, tra cui (ne citiamo solo alcune): impatto ambientale dei rifiuti; sistema della Sanità; aiuti alle famiglie e tutela della maternità, attraverso sussidi e asili nido in numero sufficiente; sistema dell’Istruzione e della scuola e scollamento tra questo e il mondo del lavoro; precarietà diffusa e formalizzazione del salario minimo legale.
L’attuazione di riforme politiche non più procrastinabili, quali: l’immediata risoluzione del conflitto d’interessi; una seria riforma del sistema elettorale che impedisca le nomine dall’alto dei parlamentari attraverso l’indicazione della propria preferenza sulla scheda; la decisione sulla non eleggibilità di cittadini, se condannati in via definitiva, o in primo e secondo grado in attesa di giudizio finale.

Crediamo che fare politica, nel senso etimologico e più nobile del termine, comporti soprattutto fornire un esempio etico, culturale e di serietà ai cittadini che si governano, e che costituisca un ruolo da non sperperare in inutili e volgari liti, dichiarazioni razziste, aggressioni fisiche; questi comportamenti impoveriscono tutti, sia in un contesto interno alla nazione, sia rispetto all’immagine che essa deve offrire al resto del mondo.

Dal momento che Voi siete chiamati a rappresentarci, dovreste porvi come portavoce di coloro che vivono la realtà quotidiana e trasmettono le sue problematiche concrete.

Pretendiamo che la politica torni a essere un servizio alla collettività e che nel fare questo rispetti alcuni precisi standard di correttezza, buona educazione civica, coerenza e chiarezza.

Noi non siamo solo numeri.
Non vogliamo assistere impotenti alla banalizzazione delle parole che non si trasformano in fatti coerenti e responsabili.
Noi siamo quelli che votano. Quelli che scelgono. Quelli che criticano. Quelli che domandano. Quelli che giudicano.

Noi siamo coloro a cui dovete rispondere del Vostro operato, ogni giorno, in qualsiasi momento.
Attueremo un controllo serrato sulle azioni della prossima legislatura e daremo ampio risalto sui nostri blog di ciò che di buono e di cattivo verrà fatto.

Siamo in grado di criticare l’informazione, di valutare l’attuazione del programma elettorale, di giudicare sui fatti e non sulle promesse e sulle favole.