giovedì 9 febbraio 2006

vedremo come va a finire....

Il Papa va in Turchia dal 28 al 30 novembre
Benedetto XVI ha accettato l'invito del presidente Ahmet Nected Sezer a visitare il Paese a maggioranza musulmana
 
ROMA - Tutto confermato. Benedetto XVI ha accettato l'invito del presidente Ahmet Nected Sezer a visitare la Turchia. Lo ha confermato questa mattina il portavoce vaticano Joaquin Navarro Valls. «Il presidente - ha affermato Navarro - ha invitato Sua Santità a compiere una visita ufficiale in quella nazione nei giorni 28-30 novembre 2006. Il Santo Padre ha accettato l'invito. Sono in corso di definizione le modalità della visita».

...e la mia piccola non ha visto la fiaccola ...

 15:27       Deviato il tragitto della fiaccola
 
Dopo un tentativo di mediazione il comitato organizzatore ha preferito deviare il percorso della fiaccola poco prima di piazza Sabotino dove si sta svolgendo un presidio dei movimenti antagonisti insieme a quelli No-Tav. La fiaccola pertanto sarà caricata sui veicoli e trasportata un chilometro e mezzo più a nord in prossimità di corso Lecce, da lì riprenderà la normale successione dei tedofori. I manifestanti radunati si considerano comunque soddisfatti: "Aver fatto deviare il percorso per noi è comunque un successo" ha detto Marco del centro sociale Gabrio. "Volevamo semplicemente far vedere un punto di vista diverso, se la gente si sta divertendo buon per loro, ne riparleremo tra un anno. L'atmosfera è rilassata, non avremmo mai sfondato perché non abbiamo intenzione di far male a nessuno ne di farci male".
 
 15:41       Cittadini protestano contro i dimostranti
 
Gli unici a protestare contro i manifestanti sono stati i torinesi, bambini e famiglie che erano lì per attendere e festeggiare il passaggio della fiaccola, muniti di bandiere, palloncini colorati e cartelli di benvenuto. Hanno sfogato la delusione per la deviazione del tragitto lanciando urla ai dimostranti che con le loro proteste ne hanno fatto deviare il percorso.
 
 15:46       Rifondazione comunista: non volevamo fermare la fiaccola
 
"Non volevamo fermare la fiaccola": così il segretario di zona san Paolo, Gianluca Caporale, ha espresso la posizione di Rifondazione comunista. "Capiamo che è una festa, ma volevamo cogliere l'occasione di tutta questa attenzione per far luce sui problemi della città che resteranno dopo le Olimpiadi, tra cui Cpt, disoccupazione e Tav".
 
......
 
OK, Chiara ha due mesi, non avrebbe capito nulla ma almeno le potevo raccontare che anche lei l'aveva vista.
Secondo me se la potevano evitare...
 
 

Lezione d'inglese

Principianti:
 
Tre streghe guardano tre orologi Swatch. Quale strega guarda quale orologio Swatch?
 
Ripetere ad alta voce
 
Three witches watch three Swatch watches. Wich witch watch wich Swatch watch?
 
Esperti:
 
Tre streghe svedesi e transessuali guardano i pulsanti di tre orologi svizzeri Swatch. Quale strega svedese e transessuale guarda quale pulsante di quale orologio svizzero Swatch?
 
Ripetere ad alta voce
 
Three Swedish switched witches watch three Swiss Swatch watch switches. Wich Swedish switched witch watch wich switch of wich Swiss Swatch watch?
 
Consiglio:
 
Ripulire lo schermo del pc dopo la lezione.

Ho scovato il blog del mitico Matteo Bordone

 
Se avete detto:"E chi sarebbe questo?!?!?" vi comprendo....
 
Vi avverto, la prendo alla lontana...
Io ho poche cose che veramente preferisco nel marasma di cio' che CAPITA di ascoltare in radio e vedere in tv.
 
Non ho il tempo, non più ormai, di decidere ad un certo punto del giorno o della notte di ascoltare/vedere una trasmissione radiofonica/televisiva senza che contemporaneamente con ci sia moglie/figlia/madre/suocera che ti dica/chieda/richieda/mandi a fare qualcosa....
 
Ho già scoperto che esiste il podcast, ma non ho un lettore mp3 che mi permetterebbe di ascoltare nei momenti più comodi (quali poi?)
E allora mi sono dato ai blog, agli rss feeds.
 
Matteo bordone e' una della menti creative che stanno dietro il programma DISPENSER di RADIO DUE (che ho scoperto essere prodotto da una società esterna), i redattori l'hanno soprannominato il tecnico dell'atmosfera per la sua voce calda e MOLTO radiofonica.
E' Una di quelle persone che può parlare di tutto e può parlarne per ore.
La trasmissione parla di qualsiasi cosa, tendenzialmente un libro un gruppo/cantante, un personaggio, qualcosa di tendenza scovato sul web e curiosità avvenimenti vari...
Il montaggio dei servizi e' grandioso, ricorda molto quello televisivo dei servizi delle iene, con frasi di intermezzo e commenti con voci alterate, sempre divertenti e contestualizzate...
Sono 25 minuti cha passano in un niente.
 
Lui, Bordone, introduce la trasmissione e servizi, il modo e la forma del suo parlare ti fa capire che sta parlando per divertirti, ma sopratutto per farti conoscere e condividere qualcosa. Molto spesso lo fa quasi convinto che tu sappia esattamente di cosa stia parlando, benché dell'autore del libro del gruppo alla fine tra introduzione e servizi ti si dice proprio tutto....
 
E mitica la chiusura della trasmissione del venerdì sera:
 
VI AUGURO UN WEEK END DI CUI VERGOGNARVI CON COMODO LUNEDI'
 
E' veramente un grande...
 
Dimenticavo
Dal lunedì al venerdì dalle ore 20:35 alle 21:00 su Radio Due, potete sentirlo on line...  ma non ne esiste il podcast, uffi!
 
 

mercoledì 8 febbraio 2006

Torino via satellite... ORA!

Signori, quando si dice "just in time"
Google ha inserito le foto via satellite e le cartine di Torino e dei luoghi delle olimpiadi a pochi giorni dalle olimpiadi...
Ecco a voi Torino dall'alto!!!! 
 

Spiegazioni per le nuove generazioni

Come nascono i bambini.
Un bambino dell'era moderna chiede al suo papà: "papi, ma io come sono nato?"

E il papà gli risponde: "E va bene, tanto prima o poi ne avremmo dovuto parlare, di questa cosa....
Allora, fai attenzione: il papà ha conosciuto la mamma in una CHAT.
Più tardi la mamma e il papà si sono incontrati in un CYBER CAFE', e nel bagno la mamma voleva fare un paio di DOWNLOAD dal JOYSTICK del papà. Quando poi il papà era pronto per l'UPLOAD, ci siamo accorti improvvisamente che non avevamo installato nessun FIREWALL... ma purtroppo era già tardi per premere CANCEL o ESCAPE, e la finestra "VUOI VERAMENTE ESEGUIRE IL DOWNLOAD" l'avevamo già disattivata all'inizio sotto OPZIONI e PROPRIETA'.
L'antivirus di mamma da tempo non faceva piùl'UPDATE, e non ha riconosciuto il BLAST ER WORM del papà.
Così abbiamo premuto il tasto ENTER e alla mamma si è aperta una finestra con la comunicazione TEMPO PREVISTO PER IL DOWNLOAD: 9 MESI!!
 
 

martedì 7 febbraio 2006

Rassegna stampa gratis!

Lo sapevate che la rassegna stampa della camera e' accessibile  a chiunque, non solo ai deputati?
 
 
Articoli freschi freschi in pdf!
 

Quote rosa:un gioco enigmistico a favore delle donne....

 
<< "Ogni sesso non può essere rappresentato in misura superiore alla metà dei candidati della lista medesiama", afferma ora il testo della legge nel primo comma dell'articolo 1. Nel comma due della legge rimane perà una norma che appare contraddittoria con il testo approvato, e cioè che "ogni sesso non può essere rappresentato in una successione superiore a tre". >>
 
E cosa  c'è di contraddittorio?
 
  1. Anna
  2. Giulia
  3. Sara
  4. Leo
  5. Lucio
  6. Chiara
  7. Tommaso
  8. Leopoldo
  9. Filippo
  10. Luisa
  11. Armando
  12. Francesca
Questa lista rientra appieno nella legge: sono 6 uomini e 6 donne, con in successione al massimo 3 candidati per sesso.
 
Il problema puo' essere che sarà complicato stilare le liste, non che sia contradittoria la legge.
 
La legge fa in modo, in sostanza, che:
1- le liste prevedano metà donne e metà uomini (meno di non considerare un terzo sesso...)

Sia N Il numero' di candidati, esso dovra' essere strettamente pari, N=F+M=2K dove M=F=K.
 
2- Il trucchetto della successione (cioe al massimo 3 uomini prima di avere una donna e al massimo tre donne prima di avere un uomo) permettera che almeno al 1 tra i primi quattro nella lista, possa essere una donna, e che per una qualsiasi sequenza di Z candidati nella lista la rappresentanza di un sesso sia ALMENO 1/4.
 
Dato che con il proporzionale i seggi si assegnano in proporzione ai voti a partire dal primo della lista, capite bene che in teoria la quota rosa effettiva potrebbe essere minimo del 25%. Percentuale che credo sia molto più alta di quanto sia adesso in parlamento...
 
Se non ci fosse stato questo trucchetto nulla avrebbe vietato di mettere solo 10 donne tra i primi 100 della lista... e poi fare il contrario nei successivi 100.
In questo modo la "QUOTA ROSA" in parlamento potrebbe essere MOLTO diversa da quella delle liste una volta contati gli eletti....


Eppure, sarò pessimista, ma visti i precedenti.... SCOMMETTIAMO CHE NON L'APPROVANO?

Vai Silvio, che batti FIDEL!

Articolo ironico questo, che probabilmente rende conto di una certa sovraesposizione...
Io credo che il cav stia facendo una terapia di impatto per poi essere ben poco esposto in par condicio, facendo sembrare prodi perennemente presente...
tanto tra un mese questi tempi di televisione-monopolio li avremo dimenticati....
 
O NO?
 
06 febbraio 2006
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/02_Febbraio/06/stella.shtml
Parole e discorsi
E Silvio insegue il record di Fidel
La svolta del Cavaliere parolaio

di
Gian Antonio Stella
 

Fosse un cubista da reality , un conduttore scarso o un presentatore di quiz, il politico Berlusconi prenderebbe dal Berlusconi padrone di Mediaset una lavata di capelli. Ma come: va in prima serata a Liberitutti, si porta una claque di centravanti, preti e signorine buonasera, presidia l’etere fin quasi a mezzanotte, rinuncia agli spot temendo che la gente cambi canale e cosa fa? Il 5,38% di share! La metà di Superquark! Umiliato da un programma di neutroni, tundre e trichechi!
 
Non bastasse, la trasmissione condotta da Irene Pivetti, vispa farfalla uscita dal grinzoso bozzolo della badessa della Camera (che bacchettava allora il Cavaliere sul conflitto di interessi e ieri cinguettava: «Ma su, ce l’avrà almeno un difettino!») è finita pure nel mirino dell’Authority. La quale ha deciso di riunirsi d’urgenza per valutare se Liberitutti , oltre a far «marameo» agli appelli di Ciampi alla continenza, non abbia violato la delibera sulla par condicio. Che certo non prevedeva quel coretto di garruli osanna cui non si assisteva dai tempi del Re Sole.
 
La penuria di ascolti, arrivata dopo altre trasmissioni fluviali non popolarissime quale L’incudine condotta da Claudio Martelli, dovrebbe porre al Cavaliere una domanda: è davvero vincente dilagare nel palinsesto come il Mississippi nelle pianure alluvionali? Funzionerà questo «nuovo» Berlusconi sempre più lontano ed estraneo alle tesi del Berlusconi di una volta? Non aveva dubbi, un tempo, il Cavaliere: basta coi politici parolai. Il discorso della «discesa in campo» era essenziale: 1.085 parole. Studiate per andare al cuore di elettori assetati di poche cose chiare.
 
L’obiettivo era dichiarato: rifuggire dalle fumosità di sempre, tipo Forlani che gigioneggiava che avrebbe «potuto parlare per ore senza dire niente». Certo, anche per il Messia Azzurro che cerca continui richiami religiosi (gli apostoli, l’unzione, le dodici tavole, le zie suore, l’amaro calice…) non era facile seguire l’esempio sommo di rapporto diretto con la gente. Il Padre Nostro è fatto di 56 parole, l’Ave Maria di 42, il Credo di 95. Per non dire del Vangelo, dove una parabola come quella del buon samaritano (in Matteo) è concentrata in 123 parole. Ma quello era il senso: poche parole, massima chiarezza. Scrisse Michele Serra: «E’ un nullatenente culturale, per metter insieme 500 parole deve riunire il consiglio d’amministrazione». Errore: non era un limite, ma una scelta. L’asciuttezza era vigore. Il rifiuto del mondo di «quelli che nella vita hanno solo chiacchierato». Lo smarcamento dai «faniguttùn».
 
Quando il Cavaliere abbia cambiato idea non è facile da dire. Non c’è una data. Ma certo, via via che si lamentava di non essere abbastanza capito e apprezzato, ha cominciato ad arrotolarsi in una matassa di parole che, in bocca a chiunque altro, lo avrebbe spinto a sbuffare. Al punto che perfino l’amico Bruno Vespa arrivò a dire: «Di fronte alla domanda "che ore sono?", Parisi è uno che risponde: "Le otto". Berlusconi, invece: "In questo momento sul mio orologio una lancetta sta sulle otto e una su mezzogiorno"». Certo, la deriva ciacolona ha avuto rari ritorni all’antico. Come il «Contratto con gli italiani», riassunto in 288 parole secche secche: «Abbattimento della pressione fiscale con l’esenzione totale dei redditi fino a 22 milioni di lire annui; con la riduzione al 23% dell’aliquota per i redditi fino a 200 milioni; con la riduzione al 33% dell’aliquota per i redditi sopra i 200 milioni…».
 
Ma erano eccezioni. Basti ricordare il discorso alla Camera sull’Iraq del settembre 2002: 10.866 parole. Cioè 198 in più di quelle usate da Marx ed Engels per scrivere il «Manifesto» o diecimila in più della Dichiarazione d’indipendenza americana: 1.374 parole. E più l’attaccano più parla, parla, parla. Due ore e mezzo da Mentana rubando palla a Rutelli, due ore e mezzo da Martelli e dalla Pivetti in solitario… Incurante dei consigli di qualche amico, degli ascolti bassini, delle battute sul suo inseguimento ai record del companero Hugo Chavez (che con la sua diretta «Alò Presidente» è andato in onda sei ore e mezzo di fila) o di Fidel Castro, che nel ’98 riuscì a tenere un comizio di 7 ore e 14 minuti: «Volevo riflettere un po’ con voi». Tema: cosa ne penserebbe, il Berlusconi di una volta? Gli offriamo un termine di paragone: al comizio finale per le comunali di Messina (le comunali di Messina!) parlò due mesi fa per un’ora e 36 minuti. Cinquantanove minuti più di quelli usati da Giovanni XXIII per aprire il Concilio Ecumenico Vaticano II.
 

 

Evasione? no, le lucciole le tasse NON LE DEVONO pagare!

Niente tasse sui proventi della prostituzione
Protagonista una donna che dopo un acquisto ingente di immobili, si era vista attribuire dal Fisco un reddito presunto, poi contestato
STRUMENTI
MILANO - Il mestiere più antico del mondo non è soggetto al fisco. Ovvero i proventi della prostituzione non sono tassabili perché, se non condotta in modo lecito, si tratta di un'attività che non rientra tra le tipologie di reddito previste dal Testo Unico delle imposte. È questo il principio alla base di una sentenza dei giudici tributari di Milano del 22 dicembre, che hanno così accolto le proteste di una contribuente che, per aver investito ingenti cifre nell'acquisto di immobili, si era vista attribuire un reddito presunto sul quale avrebbe dovuto appunto pagare le tasse.
POSSIBILE RICORSO - Sulla rivista telematica della Agenzia delle Entrate, Fiscooggi.it, è ventilata però la possibilità di un ricorso da parte dell'erario. Ma ecco cosa è successo. Se l'amministrazione finanziaria - scrive la rivista - presume la disponibilità di un reddito il contribuente deve dimostrare che tale reddito non è soggetto a imposta. Nello specifico, i proventi ricavati dall'esercizio della prostituzione non sono soggetti a imposizione tributaria, né possono essere considerati proventi di reato tassabili.
07 febbraio 2006

lunedì 6 febbraio 2006

I casi della vita

Si salvano a vicenda. A 7 anni di distanza
Incredibile storia newyorkese: un bambino viene soccorso da una donna a scuola. Poi è lui a intervenire, ma i due non si conoscono
 
NEW YORK - Non si conoscono ma sono riconoscenti l'uno all'altro della vita. La strana vicenda è successa a New York, protagonisti un ragazzo e una donna. Sette anni fa Kevin Stephen, allora un bambino di 10 anni, era stato colpito a scuola da una mazza di baseball al petto. Penny Brown, agendo rapidamente aveva rianimato il bambino con la respirazione bocca a bocca. Sette anni dopo Stephen stava lavando i piatti in un ristorante di Buffalo (New York), quando una cliente del locale ha rischiato di soffocare perché le era rimasto incastrato in gola del cibo. Il ragazzo è prontamente intervenuto con la «manovra di Heimlich», una compressione forzata dello stomaco per sbloccare le vie respiratorie. Guarda caso la donna era proprio lei, Penny Brown. Ai due sono bastati pochi minuti per riconoscersi. Una coincidenza che li ha lasciati davvero a bocca aperta. Quando si dice «saldare un debito».
05 febbraio 2006

...e se lo dicono i pensionati....

non ti curar di lor, ma guarda e passa

di Vittorio Zambardino - scene digitali
 
Torri, vignette e bestemmie
Tacere è la vera strategia



POCHI giorni dopo l'11 settembre 2001, passava da telefono a telefono (cellulare) un "loghino", in realtà un disegno animato molto semplice, che rappresentava un aereo che si schiantava in un grattacielo e l'edificio che andava giù. L'animazione, che non girava a Islamabad o ad Amman, ma sui telefoni dei colti analisti finanziari della City, durava un secondo, forse meno, e ti lasciava un po' peggio di come ti aveva trovato. Fu pubblicata dovunque, tutti la vedemmo. I giornali ne parlarono indignati, poi nell'emozione di quei giorni la notizia scomparve e fu dimenticata. Non ci furono manifestazioni per un logo di cellulare.

Qualcuno disse che quelle immaginette erano una barbarie. Ma il tempo dell'indignazione è finito con la possibilità per tutti di parlare, esprimersi, mandare, circolare, creare e manipolare il proprio messaggio. Indignarsi è anzi diventato un sentimento sbagliato. Non conviene mobilitare masse furenti, a meno che la finalità non sia la mobilitazione delle masse e del furore, più che la fine dell'oltraggio. Perché nell'epoca dei media digitali e interattivi, ad urlare e gridarla, la propria indignazione, si rischia solo di allargare l'oltraggio, clonarlo, trasfigurarlo in altra e più potente "offesa".

Se davvero i musulmani oltraggiati avessero voluto bloccare le vignette danesi, avrebbero dovuto fare una sola cosa: tacere. Ora invece le formiche della rete hanno sezionato, ridisegnato e soprattutto conservato per gli anni a venire la versione inglese (quindi da tutti comprensibile) delle vignette, i motori di ricerca le serviranno a chiunque voglia ridere ancora, l'immagine di Colui che non dev'essere rappresentato è "One click away", a distanza di un solo clic. A questo punto l'oltraggio è scritto nel diario di bordo della memoria. C'è una conferma a tutto ciò.

Cresce da mesi dentro la rete un fenomeno che non è nuovo ma molto particolare. Qualcuno, sempre rigorosamente anonimo, ha fatto circolare un "blob", un montaggio di immagini assai singolare. Sono spezzoni, appartenenti ad espisodi anche lontani nel tempo, nei quali si vede il conduttore di una stazione televisiva locale del nostro Nordest che bestemmia. Sono 183 secondi di bestemmie ininterrotte. Altro che vignette danesi. Il "meglio" dell'immaginazione popolare cattolico-tridentina al lavoro.

Ecco quel "filmato" sta diventando un "culto": il suo audio è stato mixato con rap, canzoni dello zecchino d'oro, canti di chiesa, per ottenere altri effetti comici. Sono stati aperti forum di "discussione", in cui se ne cantano le lodi - e nei quali qualche fedele offeso protesta - oltre a decine di siti e blog che lo "linkano", in pratica lo pubblicano nuovamente.

I più perversi ne hanno fatto la suoneria del cellulare. Il Nostro è finito sui blog di distribuzione televisiva americani che tentano, nelle note di accompagnamento, di tradurre le bestemmie in inglese, peraltro fallendo. Google Video sta aggregando altre prestazioni analoghe di altri giornalisti, dilettanti al confronto col Maestro. Una ricerca sui motori con il suo nome fornisce già centinaia di pagine di risultato. Un fenomeno di massa, che si ingrandisce a mano a mano che altri utenti lo scoprono e si mettono, con le rispettive professionalità, a modificare, rieditare, riorganizzare, musicare.

Niente di nuovo. Nel 2001 la campagna "Meno tasse per Totti" fu un intervento digitale di massa sui manifesti di Forza Italia. E fu un tal successo che questa volta è Forza Italia ad avere stampato il "remix" dei manifesti dei DS. Il digitale e la sua etica un po' lasca ci entrano nel sangue e nel cervello, fanno la nostra cultura. A margine andrebbe annotato l'effetto collaterale che l'"editing" produce nel distruggere le parole realmente dette da una persona (la "verità"?). Ne sono annullate le sue vere intenzioni: quell'uomo mon ha mai bestemmiato in quel modo e forse qualche intercettato non ha mai detto ciò che ha detto. Tutto è rieditabile, ricombinabile, riassemblabile.

Ma la Chiesa ha protestato?

La Chiesa cattolica è una delle organizzazioni prime al mondo per presenza quantitativa e qualitativa sulla rete. Ha mezzi, personale e competenze di certo superiori - per dire - a quelli dello stato italiano. Possibile che non sia ancora incappata nell'anchorman sboccato? Ma certo che lo conosce. E però sa che tacere è il miglior modo di cancellare i bit del demonio.

(5 febbraio 2006)