martedì 7 febbraio 2006

Evasione? no, le lucciole le tasse NON LE DEVONO pagare!

Niente tasse sui proventi della prostituzione
Protagonista una donna che dopo un acquisto ingente di immobili, si era vista attribuire dal Fisco un reddito presunto, poi contestato
STRUMENTI
MILANO - Il mestiere più antico del mondo non è soggetto al fisco. Ovvero i proventi della prostituzione non sono tassabili perché, se non condotta in modo lecito, si tratta di un'attività che non rientra tra le tipologie di reddito previste dal Testo Unico delle imposte. È questo il principio alla base di una sentenza dei giudici tributari di Milano del 22 dicembre, che hanno così accolto le proteste di una contribuente che, per aver investito ingenti cifre nell'acquisto di immobili, si era vista attribuire un reddito presunto sul quale avrebbe dovuto appunto pagare le tasse.
POSSIBILE RICORSO - Sulla rivista telematica della Agenzia delle Entrate, Fiscooggi.it, è ventilata però la possibilità di un ricorso da parte dell'erario. Ma ecco cosa è successo. Se l'amministrazione finanziaria - scrive la rivista - presume la disponibilità di un reddito il contribuente deve dimostrare che tale reddito non è soggetto a imposta. Nello specifico, i proventi ricavati dall'esercizio della prostituzione non sono soggetti a imposizione tributaria, né possono essere considerati proventi di reato tassabili.
07 febbraio 2006

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