lunedì 6 febbraio 2006

non ti curar di lor, ma guarda e passa

di Vittorio Zambardino - scene digitali
 
Torri, vignette e bestemmie
Tacere è la vera strategia



POCHI giorni dopo l'11 settembre 2001, passava da telefono a telefono (cellulare) un "loghino", in realtà un disegno animato molto semplice, che rappresentava un aereo che si schiantava in un grattacielo e l'edificio che andava giù. L'animazione, che non girava a Islamabad o ad Amman, ma sui telefoni dei colti analisti finanziari della City, durava un secondo, forse meno, e ti lasciava un po' peggio di come ti aveva trovato. Fu pubblicata dovunque, tutti la vedemmo. I giornali ne parlarono indignati, poi nell'emozione di quei giorni la notizia scomparve e fu dimenticata. Non ci furono manifestazioni per un logo di cellulare.

Qualcuno disse che quelle immaginette erano una barbarie. Ma il tempo dell'indignazione è finito con la possibilità per tutti di parlare, esprimersi, mandare, circolare, creare e manipolare il proprio messaggio. Indignarsi è anzi diventato un sentimento sbagliato. Non conviene mobilitare masse furenti, a meno che la finalità non sia la mobilitazione delle masse e del furore, più che la fine dell'oltraggio. Perché nell'epoca dei media digitali e interattivi, ad urlare e gridarla, la propria indignazione, si rischia solo di allargare l'oltraggio, clonarlo, trasfigurarlo in altra e più potente "offesa".

Se davvero i musulmani oltraggiati avessero voluto bloccare le vignette danesi, avrebbero dovuto fare una sola cosa: tacere. Ora invece le formiche della rete hanno sezionato, ridisegnato e soprattutto conservato per gli anni a venire la versione inglese (quindi da tutti comprensibile) delle vignette, i motori di ricerca le serviranno a chiunque voglia ridere ancora, l'immagine di Colui che non dev'essere rappresentato è "One click away", a distanza di un solo clic. A questo punto l'oltraggio è scritto nel diario di bordo della memoria. C'è una conferma a tutto ciò.

Cresce da mesi dentro la rete un fenomeno che non è nuovo ma molto particolare. Qualcuno, sempre rigorosamente anonimo, ha fatto circolare un "blob", un montaggio di immagini assai singolare. Sono spezzoni, appartenenti ad espisodi anche lontani nel tempo, nei quali si vede il conduttore di una stazione televisiva locale del nostro Nordest che bestemmia. Sono 183 secondi di bestemmie ininterrotte. Altro che vignette danesi. Il "meglio" dell'immaginazione popolare cattolico-tridentina al lavoro.

Ecco quel "filmato" sta diventando un "culto": il suo audio è stato mixato con rap, canzoni dello zecchino d'oro, canti di chiesa, per ottenere altri effetti comici. Sono stati aperti forum di "discussione", in cui se ne cantano le lodi - e nei quali qualche fedele offeso protesta - oltre a decine di siti e blog che lo "linkano", in pratica lo pubblicano nuovamente.

I più perversi ne hanno fatto la suoneria del cellulare. Il Nostro è finito sui blog di distribuzione televisiva americani che tentano, nelle note di accompagnamento, di tradurre le bestemmie in inglese, peraltro fallendo. Google Video sta aggregando altre prestazioni analoghe di altri giornalisti, dilettanti al confronto col Maestro. Una ricerca sui motori con il suo nome fornisce già centinaia di pagine di risultato. Un fenomeno di massa, che si ingrandisce a mano a mano che altri utenti lo scoprono e si mettono, con le rispettive professionalità, a modificare, rieditare, riorganizzare, musicare.

Niente di nuovo. Nel 2001 la campagna "Meno tasse per Totti" fu un intervento digitale di massa sui manifesti di Forza Italia. E fu un tal successo che questa volta è Forza Italia ad avere stampato il "remix" dei manifesti dei DS. Il digitale e la sua etica un po' lasca ci entrano nel sangue e nel cervello, fanno la nostra cultura. A margine andrebbe annotato l'effetto collaterale che l'"editing" produce nel distruggere le parole realmente dette da una persona (la "verità"?). Ne sono annullate le sue vere intenzioni: quell'uomo mon ha mai bestemmiato in quel modo e forse qualche intercettato non ha mai detto ciò che ha detto. Tutto è rieditabile, ricombinabile, riassemblabile.

Ma la Chiesa ha protestato?

La Chiesa cattolica è una delle organizzazioni prime al mondo per presenza quantitativa e qualitativa sulla rete. Ha mezzi, personale e competenze di certo superiori - per dire - a quelli dello stato italiano. Possibile che non sia ancora incappata nell'anchorman sboccato? Ma certo che lo conosce. E però sa che tacere è il miglior modo di cancellare i bit del demonio.

(5 febbraio 2006)
 

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