giovedì 23 febbraio 2006

Punti di vista

di Gabriele Romagnoli

In una casa del Cairo c'è un uomo a letto, malato. Non si vuole più curare.
Per la precisione: non vuole più prendere la medicina che gli occorre.
L'uomo soffre di diabete. La medicina che lo cura è l'insulina. Una
particolare specie, la migliore, prodotta in Danimarca. Proprio per questo
la rifiuta: perché viene dal Paese delle vignette che hanno offeso la sua
religione. Quest'uomo rischia la morte. Da relativista assoluto offro del
caso tre possibili punti di vista, senza sceglierne alcuno.

1) Il punto di vista dell'uomo malato: sta sacrificandosi in nome della cosa
più alta in cui crede, non riparerà il torto, ma affermerà una ragione. Dirà
che la sua idea vale più della sua vita e se ne andrà da martire.

2) Il punto di vista della sua dottoressa (di origini musulmane, ma
convinzioni laiche): il paziente sta ammazzandosi per un nesso illogico. Lo
stesso del noto apologo: se una farfalla batte le ali a Tokyo accade un
terremoto a Los Angeles. Tra la vignetta danese e il diabetico egiziano ci
sono passaggi non consequenziali che coinvolgono interessi di macellai
d'oriente e d'occidente, sproloqui di sacerdoti e parolai e la miracolosa
stupidità dei tempi. Non c'è idea che valga una vita, solo la vita vale una
vita.

3) Il punto di vista di Marilyn Manson: "Voglio dire, se qualcuno si ammazza
perché ha ascoltato il testo di una mia canzone non è che possiamo piangere
un genio".

(23 febbraio 2006)

Nessun commento: